lunedì 14 giugno 2010

Da Ken Parker a Manto nero


Ho un nuovo amico. E' il proprietario del negozio di prodotti per animali, presso cui mi rifornisco per le due micie che vivono con noi. E' un signore oltr i 50, che ama veramente gli animali (fatto non scontato anche se lavora nell'ambiente). Mi ha conquistato quando, notando che teneva l'ultimo Tex vicino alla cassa, ho chiesto quali fumetti leggesse e quali gli piacessero particolarmente. Risposta: i western e l'avventura, il migliore è Ken Parker. Motivazione: Lungo Fucile non è solo western e avventura ma molto di più. Fatta! Caduto come un pero.... L'ho eletto a mio negoziante di prodotti di animali per l'eternità... Basta così poco, direte voi? Ma non è per niente poco: gli amanti di Ken si sentono parte di una legame quasi di fratellanza, che si basa sui valori di Ken.

Comincia così un fitto dialogo su fumetti e non solo. Parliamo anche di film e me ne presta uno in videocassetta: si chiama Manto nero.



E' ambientato nel 1634 nei freddi territori del Grande Nord canadese, dove un gesuita francese parte, accompagnato da nativi Angolchini, per raggiungere una missione cattolica nel territorio degli Uroni. Il giovane prelato (chiamato Manto nero perchè indossa un mantello di questo colore) parte con la convinzione di portare la Verità e la Civiltà presso barbari selvaggi miscredenti. Constaterà invece che la verità non sta tutta da una parte e che la civiltà è un conceto relativo. Solito film già visto del buon selvaggio? Per niente: ci sono scene forti che mostrano la crudeltà dei nemici Irochesi. Mi hanno colpito due cose: la precisione e la fedeltà nella rappresentazione dei nativi americani. Ma soprattutto mi è rimasta l'idea che l'uomo, seppur diviso da culture e barriere spesso invalicabili e destinate allo scontro fatale, è costituito a  tutte le latitudini e longitudini dalla stessa sostanza, aldilà di tutte le sovrastrutture. Manto nero in brevi ma intensi momenti si rende conto di questo e così pure il capo algonchino Chomina, poco prima di morire.

Ken Parker la pensa allo stesso modo....


2 commenti:

  1. Fantastico! A volte ci si imbatte nelle cose che si amano nelle maniere più strane.

    Scusa se commento solo ora, ma sto cogliendo l'attimo fuggente per scandagliare i blog degli amici e recuperare quello che mi sono perso.

    Ciao

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  2. Ah...dimenticavo...ma quanto è bello il disegno di Milazzo.
    E' denso di "Atmosfera" e Poesia.

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