martedì 9 novembre 2010

La ricchezza di un paese

In un periodo di crisi economica quale quello che stiamo vivendo, siamo angosciosamente bombardati da dati riguardanti il pil calcolato e quello previsto, come se l'intera economia e la nostra vita dipendesse solo da questo.

“Oggi il nostro prodotto interno lordo ha superato gli 800 miliardi di dollari. Ma questo pil include l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgomberare le nostre autostrade dalle carneficine. Include le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per chi cerca di forzarle. Include la distruzione delle sequoie e la perdita delle nostre meraviglie naturali. Include il napalm, le testate nucleari e i mezzi blindati usati dalla polizia per reprimere le rivolte nelle nostre città. Include i programmi della tv che esaltano la violenza per vendere più giocattoli ai nostri bambini.
Il prodotto interno lordo, però, non include la salute dei nostri bambini, la qualità della loro istruzione o il piacere dei loro giochi. Non include la bellezza della nostra poesia o la forza dei nostri matrimoni, l'intelligenza del nostro dibattito politico o l'integrità dei nostri dipendenti pubblici. Non misura la nostra vivacità né il nostro coraggio, la nostra saggezza o il nostro sapere, la nostra compassione o la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, tranne quello per cui vale la pena vivere. E può dirci tutto sull'America, tranne perché siamo orgogliosi di essere americani”.
Robert Kennedy, università del Kansas, 18 marzo 1968.

Basta sostituire le parole dollari con euro, napalm con armi, testate nucleari con future centrali atomiche e America con Italia, e il pensiero di Bob Kennedy vale tranquillamente anche per il nostro paese.
L'unica espressione che probabilmente non è applicabile all'Italia è “l'intelligenza del nostro dibattito politico”. Lo era diversi anni fa, quando la nostra scena politica era calcata da altro genere di persone...


2 commenti:

  1. Condivido la tua riflessione. Del resto confermano, le parole che hai riportato, che crisi e considerazioni sociali hanno cadenza ciclica. Oggi siamo dentro una fase nera che si ripete e che ci riporta ai primi lustri dello scorso secolo.

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  2. già, e quando ne usciremo, non saremo più quelli di prima...

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