domenica 16 gennaio 2011

Il disperato vuoto della vita borghese


...Eppure non lo volevo neanch'io il bambino, pensò sul ritmo della palata. Non è questa la cosa più pazzesca? Non volevo un bambino più di quanto non lo volesse lei. E non era forse vero, allora, che da quel momento in poi tutto nella sua vita era stato una seuqela di cose che lui non aveva davvero voluto? Accettare un lavoro irrimediabilmente cretino per dimostrare che era un individuo responsabile, esattamente come qualsiasi altro padre di famiglia, trasferirsi in un bell'appartamento tropo caro per dimostrare la sua fede da uomo maturo nei fondamenti dell'ordine e dell'igiene, avere un altro figlio per dimostrare che il primo non era stato un errore, comprare una casa in campagna perché era l'iniziativa più logica da prendere a questo punto e lui doveva dimostrarsi in grado di prenderla. Dimostrare, dimostrare; e per nessun'altra ragione all'infuori di questa: era sposato con una donna che, chissà come, riusciva a farlo stare sempre sulla difensiva, che lo amava quand'era gentile, che viveva seguendo di volta in volta quello che le andava di fare, a cui in qualunque momento poteva - e qui stava il guaio - a cui in qualunque momento poteva tranquillamente andare di piantarlo. Così stavano le cose: niente di più semplice e ridicolo....


"...Perché, vedi, si dà il caso che io invece creda che questo sia poco realistico: penso che sia poco realistico per un uomo dalla mente sveglia a lavorare come un cane, per anni, in un ufficio che non sopporta, e tornare alla sera in una casa che non sopporta, da una moglie che è incapace come lui di sopportare le stesse cose, vivendo tra un branco di omiciattoli pieni di paura... Buon Dio, Frank, non sarò certo io a doverti dire che cosa c'è che non va in questo ambiente. In pratica sto ripetendo alla lettera le tue parole. Ti ricordi cosa hai detto solo due sere fa, quando c'erano i Campbell, che i sobborghi hanno come unico scopo quello di tener lontana la realtà? L'hai detto tu, che tutti quanti si sforzano di allevare i figli in un bagno di sentimentalismo.... Perché tutto quello che dicevi era basato su quella che è la nostra premessa fondamentale, che noi siamo qualcosa di diverso e di superiore, e io avevo una gran voglia di dire: "Ma non lo siamo! Ma guardaci! Siamo tali e quali la gente di cui stai parlando! Siamo la gente di cui stai parlando!" Provavo, non so, come del disprezzo per te, perché non riuscivi a vedere la tremenda falsità dell'insieme..."





..A sostenere la conversazione erano per lo più i due uomini; April si limitava ad ascoltare, attaccata al braccio di Frank, e più di una volta questi si avvide, sogguardandola dall'alto in basso, che i suoi occhi brillavano di quella che pareva ammirazione per le cose che lui andava dicendo.
L'aspetto pratico del progetto europeo non sembrava destare l'interesse di John Givings, il quale però continuava a tempestarli di domande sui motivi della loro partenza; e una volta, quando Frank accennò al "disperato vuoto di ogni cosa in questo paese", John si arrestò in mezzo all'erba come folgorato.
"Oh", esclamò, "l'hai detto. Il disperato vuoto. Cielo, c'è un sacco di gente che la parte del vuoto l'ha capita; laggiù dove lavoravo, sulla costa occidentale, non parlavamo d'altro. Ce ne stavamo seduti a chiacchierare del vuoto per tutta la notte. Ma nessuno ha mai detto disperato, era lì che ci mancava il coraggio. Perché forse ci vuole una certa dose di coraggio per rendersi conto del vuoto, ma ne occorre un bel po' di più per scorgere la disperazione. E secondo me, una volta che si scorge la disperazione, non resta altro da fare che tagliare la corda. Se si può, beninteso." ..





.."Naturalmente", fece Frank, sorridendo alle proprie scarpe. "Ma diciamo che in nessun posto è consigliabile che la gente faccia dei figli, se non può permetterseli. Si dà il caso che l'unica maniera di permetterci questo figlio, per noi, consista nel restare qui. E' una questione di denaro, vede".
"Benissimo", John annuì, apparentemente soddisfatto, passando lo sguardo dall'uno all'altro dei Wheeler. "Benissimo, è una buonissima ragione"....  
Leonardo Di Caprio interpreta Frank Wheeler
"Il denaro è sempre una buonissima ragione", disse ancora John. Prese a camminare su e giù sul tappeto con le mani in tasca. "Ma non è quasi mai la ragione vera. Qual'è la ragione vera? Sua moglie l'ha convinto a rinunciare, o che altro?" E bersagliò con tutta la forza el suo abbagliante sorriso April, che aveva attraversato la stanza per andare a schiacciare il mozzicone della sigaretta in un posacenere. April gli lanciò una rapida occhiata, poi tornò ad abbassare gli occhi.
"Eh?", insisitette lui. "La donnina ha deciso che non è ancora pronta a smetterla di giocare alla casetta? No, no,  non è così. Ne sono certo. Ha un'aria troppo forte, lei. Forte e femmina e perfettamente all'altezza. Benissimo, dunque; allora dev'essere stato lei". E si girò verso Frank. "Cos'è successo?"....
Kate Winslet interpreta April Wheeler
"Cos'è successo? Ha avuto paura, o cosa? Ha deciso che dopotutto è molto più comodo star qui nel Vuoto Disperato, oppure.. Ehi, ho fatto centro! Guardate un po' che faccia fa! Che c'è, Wheeler? Fuochino?"....
"Accidenti!" John scoppiò nella sua clamorosa risata. "Accidenti! Vuol sapere una cosa? Non sarei affatto sorpreo se l'avesse messa incinta apposta, per trascorrere tutto il resto della sua vita a nascondersi dietro quell'abito premaman".
"Senta un po'", esplose Frank Wheeler... "Credo proprio che abbia parlato abbastanza. Insomma chi diavolo crede di essere, lei?....voglio soltanto che le sue maledette opinioni le tenga in quel maledetto manicomio, che è lì che devono restare".
Durante il penoso silenzio che seguì.. se ne stettero tutti raggruppati al centro dlla stanza:... April, il volto coperto dal rossore, lo sguardo fisso a terra; Frank ancora tremante e ansimante, con un misto di sfida e umiliazione negli occhi. John, il cui sorriso era ora sereno, era l'unico che pareva a suo agio.
"Grand'uomo si è presa, April", disse, strizzandole l'occhio mentre si aggiustava in testa il berretto da contadino.
Michael Shannon interpreta John Givings
"Bravo capofamiglia, solido cittadino. Mi dispiace per lei. O forse siete degni l'uno dell'altra. Anzi, stando all'aria che lei ha adesso, comincio a dispiacermi anche per lui. Voglio dire, a ben pensarci deve avergli dato ben poche soddisfazioni, se fare dei figli è l'unica maniera che ha per dimostarre che possiede un paio di coglioni".
....Ma John non aveva ancora fnito. "Ah, di una cosa, comunque, sono contento", disse, arrestandosi accanto all'uscio, voltandosi e ricominciando a ridere.... tese un lungo indice macchiato di nicotina e lo puntò in direzione del lieve rigonfiamento del ventre di April. "Sapete di che cosa sono contento? Sono contento di non essere quel marmocchio".


Revolutionary Road è un romanzo scritto da Richard Yates nel 1961 ed edito in Italia da Minimum fax. Sam Mendes ne trasse un film nel 2008, con protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet

Richard Yates

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