domenica 5 febbraio 2012

Pinguini di carta...al rogo


Quale è il modo migliore per evitare che un pregiudizio si tramandi nel tempo fra le generazioni? Spezzare il ciclo: spiegare ai bambini come stanno in realtà le cose, senza il velo che le offusca, le distorce e le piega ad una interpretazione di comodo. Crescendo, quei bambini diventeranno degli uomini e delle donne che sapranno giudicare con mente aperta i fatti. E' questo l'obiettivo della casa editrice Lo stampatello, in riferimento ad un ben preciso pregiudizio, così come è ben spiegato sul loro sito web:

Lo stampatello nasce per colmare un vuoto nell'editoria infantile, quello rappresentato dalle famiglie in cui i genitori sono due donne o due uomini che si amano. Sono sempre di più i figli di coppie omosessuali in Italia ed è fondamentale per ogni bambino specchiarsi nei racconti e nei libri illustrati. 
Parlami in stampatello è il motto della casa editrice. L'idea è quella di proporre temi anche complessi con un linguaggio semplice, chiaro e diretto, per l'appunto in stampatello. 

Family Day 2007
La famiglia è al centro dell'interesse della casa editrice. Ma non certo quella tradizionale, chiusa e omofoba del family day, così tanto propagandata dalla cultura cattolica retriva per la quale essa è diventata un mito da difendere ad ogni costo. No. La famiglia è un'altra cosa, o meglio può essere tante cose accomunate dalla parola amore. Lo spiegano meglio i tipi de Lo stampatello:

Tanti sono gli aggettivi che accompagnano la parola famiglia, ognuno di noi vi troverà quello che più gli somiglia: tradizionale, allargata, monogenitoriale, adottiva, ricomposta, omogenitoriale. Ciascuno di questi aggettivi non fa che restringere il campo di osservazione su una sola delle innumerevoli varianti, tutte contenute nella parola famiglia, a tutti noi cara perché parola d'amore, parola da cui veniamo e a cui tendiamo, parola che racconta cosa abbiamo preso e cosa lasceremo al mondo, di inestimabile e caro.

Di un libro recentemente pubblicato da Lo stampatello, Piccolo uovo, scritto da Francesca Pardi e illustrato da Altan, si è parlato molto a causa di piccoli, ma pericolosi, cervelli. Come definire altrimenti coloro che suggeriscono di bruciarlo in piazza perché l'assessore alle Politiche sociali di Milano, Pierfrancesco Majorino, vorrebbe proporne la lettura negli asili e nelle scuole? D'altronde ai tempi nemmeno tanto lontani di Goebbels, da cui prendono più di uno spunto questi cervelli, si faceva così.... Non solo si sarebbe bruciato il libro in un rogo pubblico, ma i due pinguini gay che adottano il piccolo uovo del titolo, sarebbero stati mandati ad Auschwitz con un bel triangolo rosa sul petto.... Il Giorno della Memoria serve.... madonna quanto serve....


2 commenti:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...