domenica 30 marzo 2014

La maschera e l'ombra di Nathan Never


I giorni della maschera è un albo di Nathan Never che ti riconcilia con il personaggio. Il merito è di Davide Rigamonti e di Corrado Roi, autori rispettivamente dei testi e dei disegni del primo numero della nuova collana annuale Le grandi storie di Nathan Never che sostituisce da quest'anno la serie degli albi giganti. Ci voleva proprio dopo la coppia di albi della collana regolare in cui il nostro agente speciale viene ridicolizzato in una missione sotto copertura. Si tratta dell'avventura in cui Nathan indossa le vesti di wrestler in una sperduta repubblica delle banane, riuscendo a scatenare prima un'insurrezione carceraria e poi la rivolta del pueblo unido contro la classica macchietta del dittatore sudamericano. Alla fine della lettura mi ero detto che il vero Nathan si era irrimediabilmente perso. Che aveva dato tutto. Che era stato spremuto.
Invece ecco una storia che ti restituisce il personaggio di un tempo, quello di cui ti eri tanto appassionato pur non essendo un fanatico di fantascienza. Ritrovi le storie nelle quali i temi della sci-fi erano lo sfondo e lo stimolo del viaggio interiore di Nathan, del suo travagliato percorso di vita. Il "musone" mi piacque subito proprio per questo motivo: era un eroe con un passato pesante che condizionava il presente. Un uomo forte e coraggioso, un vero agente speciale da un lato, ma dall'altro una persona fragile e tormentata. Che sbaglia, ne paga le conseguenze, impara (a volte) e cambia.


La maschera fisica che ricopre mezzo volto di Nathan e la maschera psicologica dietro cui il suo io si nasconde sono i protagonisti della nuova storia di Rigamonti. Ancor di più centrale in questa avventura è un'altro concetto psicologico:  l'ombra, ovvero quella parte di sé che è rifiutata, quel lato oscuro che non viene accettato e che si proietta al di fuori, negandolo, attribuendogli un'origine estranea, diversa, altra da sé. Integrare l'ombra, calare la maschera e mostrare il proprio volto, quello autentico. Questa è una (la) missione della vita. E un passo in questa direzione prova a muoverlo Nathan nella presente storia.
Si sa che le buone idee per un soggetto e una sceneggiatura rimangono solo idee finché non arriva un bravo disegnatore che le sa realizzare. Rigamonti deve ringraziare Corrado Roi per il successo di questo albo. Penso che solo lui poteva incarnare con tanta efficacia le idee dell'autore milanese, grazie a quel suo bianco e nero che fa recitare così realisticamente le emozioni di Nathan e degli altri personaggi. Era da tanto tempo che non vedevo un Nathan così vero nella sua sofferenza; un volto (e una maschera) così preciso, così vero, così bello.
E dopo che l'hai ammirato, non vorresti più smettere e ti auguri che questa sia solo la prima di una lunga serie di avventure di Nathan disegnate da Corrado Roi.



venerdì 28 marzo 2014

Ken Parker in edicola venerdì 11 aprile


Segnatevi la data! Venerdì 11 aprile uscirà in edicola, libreria e fumetteria il primo numero della nuova collana settimanale di Ken Parker targata Mondadori Comics.
L'intramontabile saga creata da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo sarà riproposta in volumi di 200 pagine, di formato 21 x 26 cm. Il primo albo al prezzo lancio di 1,90 euro e i successivi a 7,99 euro.
Bellissimo il nuovo logo!
Ulteriori dettagli a questo link!
Da segnalare anche l'intervista a Giancarlo Berardi che Mondadori Comics ha appena realizzato e che propone sul suo sito! Io vi ripresento la mia lunga chiacchierata di un anno fa con l'autore genovese, pubblicata su Fucine Mute!

domenica 23 marzo 2014

Lukas: nuovi contenuti e nuovi formati in casa Bonelli


Nuovi contenuti e nuovi formati. Sono parole di Davide Bonelli, direttore generale della Sergio Bonelli Editore, estratte dall'editoriale con cui si apre il primo numero di Lukas, la nuova miniserie della casa editrice milanese, che ha esordito in edicola il 21 marzo. I termini usati si riferiscono alla strategia editoriale degli ultimi anni e si adattano perfettamente anche a questa nuova collana ideata da Michele Medda e da Michele Benevento.
Nuovi contenuti perché la "miscela di horror, mistero e azione che qualcuno ha voluto avvicinare al cosiddetto urban fantasy" (per citare di nuovo Davide Bonelli), sono una novità assoluta per la casa editrice di Dylan Dog e Dampyr. In effetti nessun'altra serie Bonelli ha mai associato un tema classico dell'horror come i morti che ritornano in vita ad un'ambientazione cittadina da giungla d'asfalto e ad un protagonista che non ricorda nulla del suo passato ma che ha coscienza del suo stato di ridestato. Lukas si sveglia in una città che non conosce, si sceglie un nome guardando l'insegna di una pizzeria, indossa un guanto ad una mano segnata da una terribile ustione, ha un breve flashback in cui rivede un profilo di una donna.



Segni di un passato che verrà gradatamente svelato lungo il dispiegarsi di questa miniserie che si svilupperà attraverso nuovi formati: due stagioni di dodici numeri ciascuna.
Medda ci fa capire subito che Lukas non è un uomo comune: viene travolto da un auto ma si rialza incolume e, poche pagine dopo, riceve una coltellata all'addome ma guarisce all'istante. L'autore sardo tratteggia molto accuratamente la psicologia di un personaggio smarrito che cerca risposte e che, per trovarle, non teme di affrontare situazioni pericolose e criminali. L'espressione dura del volto e lo sguardo segnato da una vena di tristezza sono il riflesso dell'animo di questo personaggio, reso con assoluto realismo dalle matite di un sontuoso Michele Benevento. Il disegnatore di Putignano è abile tanto nel delineare le fattezze dei vari personaggi di contorno rendendoli con molto dinamismo, quanto nel rappresentare lo sfondo metropolitano delle avventure. E' infatti la città la vera co-protagonista di questo primo albo. Una città cupa e ostile, come sono tante nostre città contemporanee. Un posto dove un cantiere edile non si ferma di fronte ad un grave incidente sul lavoro capitato ad un operaio assunto in nero. Questo accade in Deathropolis, la prima storia di Lukas, e questo accade nella realtà quotidiana.



L'inquietudine con cui ci si ritrova alla conclusione della lettura non nasce certo dalla raffigurazione dei morti viventi che si nutrono di carne umana: Viene invece dalla constatazione di come la vita quotidiana degli abitanti delle moderne metropoli sia segnata da frustrazione, sfruttamento e fragilità. Medda ci parla anche di questo e, come scrive ancora Davide Bonelli nel suo editoriale, "tutto ciò accade senza snaturare l'originale comandamento bonelliano: l'Avventura prima di tutto".
Lukas, quindi, si preannuncia come una collana molto suggestiva. Confido che Medda non deluderà le attese che ha fatto nascere con questo primo albo. D'altronde da uno che ha (co)creato un personaggio come Nathan Never, scrivendone le storie più belle, e che ha ideato Caravan, ovvero la miniserie più originale e fra le meglio riuscite di casa Bonelli, è naturale attendersi dei fumetti che ti appassionano.

mercoledì 12 marzo 2014

Ken Parker director's cut

Mondadori Comics ha svelato oggi sul suo blog ulteriori dettagli della nuova edizione delle avventure di Ken Parker. Si tratterà di una collana settimanale che inizierà nella prima metà di aprile. Albi di grande formato che riproporranno due o più episodi delle vicende di Lungo Fucile in rigoroso ordine cronologico. Carta pregiata, alta qualità di stampa, ricchi redazionali.
Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo hanno voluto rivedere i testi e il posizionamento dei baloon di ogni episodio, andando inoltre ad "ottimizzare" i primi episodi, più acerbi dal punto di vista stilistico e narrativo.
Una vera e propria edizione da director's cut, questa della Mondadori, che ha il pregio anche di riproporre, all'interno della collana e non in numeri speciali, gli episodi a colori nella loro versione originale e nella loro precisa collocazione cronologica.
Un'edizione definitiva, quindi. Anche perché, alla fine, ci sarà la storia definitiva, quella che porrà la parola fine alle avventure di Ken. La stiamo aspettando da anni. Questa edizione di alto livello servirà a portarci nel modo giusto a salutare Chemako con serenità e pace nel cuore, e non con la tristezza che aveva contraddistinto la sua ultima uscita di scena.
I dettagli della Mondadori a questo link.

martedì 11 marzo 2014

Ma è proprio necessario lo spin-off samurai de Le Storie?


Le Storie è un'interessante serie della casa editrice Bonelli ideata e fortemente voluta dal suo direttore editoriale Mauro Marcheselli. Ha esordito nelle edicole italiane nel mese di ottobre del 2012 e la sua peculiarità è che non esiste un protagonista fisso. No, perché ogni albo è scritto e disegnato da autori diversi che hanno tirato fuori dal cassetto quella storia che custodivano gelosamente e che, magari, non avevano avuto ancora il coraggio o l'opportunità di presentare. Della genesi di questa serie atipica Marcheselli mi parlò durante questa intervista di un anno fa nella quale si analizzò il passato, il presente ma soprattutto il futuro della casa editrice milanese.




Il fatto di non proporre un protagonista costante poteva costituire il punto debole della serie ma io trovo, invece, che la sua forza risieda proprio in questo: ogni mese sai che non c'è il vincolo storico e geografico che ha delimitato l'avventura del mese precedente; ogni mese sai che c'è uno sceneggiatore e un disegnatore che ti stupiscono con la loro creatività unica e irripetibile.
In realtà non è sempre vera questa regola: a distanza di mesi alcuni autori si sono ripetuti ma con soggetti completamente diversi e con risultati sempre di alto livello (penso alle due prove di Paola Barbato, La pazienza del destino disegnata da Giovanni Freghieri e Il Boia di Parigi disegnata da Giampiero Casertano, e a quelle di Alessandro Billotta, Il lato oscuro della luna e Friedrichstrasse disegnate da Matteo Mosca e Nobody disegnata da Pietro Vetrano che rappresentano, per me, l'apice della serie).




Eccezione a questa eccezione alla regola è costituita dalla coppia Andrea Accardi ai disegni e Roberto Recchioni ai testi con le due storie di samurai (La redenzione del samurai e I fiori del massacro) aventi in comune un personaggio. Ho appreso con molto stupore da quest'intervista pubblicata su Fumettologica che i due albi avranno un seguito, non all'interno de Le Storie, ma addirittura in una nuova miniserie Bonelli organizzata (alla Orfani) su dodici albi. Scrivo "con molto stupore" perché le due avventure con i samurai mi hanno profondamente deluso. Non per i disegni di Accardi, che sono stupendi, ma per la pochezza delle storie scritte da Recchioni. Luoghi comuni, cose già viste e già lette, tanta azione, molta forma e poca sostanza. Non è il genere di fumetto che mi piace. Ma non solo di fumetto: di romanzo, di cinema, di serie televisiva.



Un aspetto della vicenda che mi ha fatto drizzare i capelli in testa è stata una frase di Recchioni rilasciata durante l'intervista:
"La mia idea è quella di scrivere una mia interpretazione del tutto libera di Tex. Con le katane."
Ovvero, prendo da Tex soltanto l'aspetto più stereotipato (quello di implacabile e infallibile uccisore di fuorilegge) tralasciando quello più autentico (l'umanità e gli ideali che lo sostanziano e che motivano i suoi gesti violenti) e lo trasferisco nel Giappone feudale, dove, al posto dei funambolici colpi sparati dalle Colt, sostituisco i fendenti delle micidiali katane.
Non vedo, quindi, la necessità di progettare questa nuova miniserie premiando i due albi meno riusciti de Le Storie. Staremo a vedere, comunque.
Non vedo l'ora, invece, di leggere il primo albo di Lukas, la nuova miniserie Bonelli ideata da Michele Medda e da Michele Benevento, che sarà disponibile in edicola fra pochi giorni, il 21 marzo. Fumettologica propone a questo link un'interessante intervista all'autore che svela alcuni retroscena del nuovo personaggio e delle sue storie di creature straordinarie in un mondo ordinario.
Ecco: a uno come Medda, che ha creato Nathan Never (insieme a Vigna e Serra) e Caravan, si affida ad occhi chiusi una nuova serie...


Lukas, disegno di Michele Benevento

domenica 9 marzo 2014

Ken Parker ritorna ad aprile

Non servono squilli di tromba per annunciare la data del ritorno di Ken Parker.
Mondadori Comics lo fa con lo stile che si addice a Lungo Fucile e ai suoi creatori Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo. Persone, di carta il primo e in carne e ossa i secondi, che badano più alla sostanza che alla forma.
A questo link il trailer che invita tutti gli amici di Ken a sellare i cavalli per il mese di aprile.

domenica 2 marzo 2014

Ma quanto fa figo leggere un graphic novel acquistato in libreria anziché un fumetto comprato in edicola


Pagina99 è un nuovissimo quotidiano (ha esordito l'11 febbraio), molto interessante e curato, innovativo tanto nella forma quanto nella sostanza: il suo come e il suo perché sono ben spiegati qui. Non voglio comunque parlare di questa nuova esperienza giornalistica, alla quale auguro tanto successo, ma prendere spunto da un articolo della corposa edizione weekend dell'1-2 marzo che riferisce di una mostra.
Si tratta di Valvoline Story, la retrospettiva dedicata al trentennale del progetto Valvoline Motorcomics, inaugurata oggi, primo marzo, a Bologna. Sappiamo della carica sperimentale con cui il gruppo costituito da Igort, Lorenzo Mattotti, Daniele Brolli, Giorgio Carpinteri, Marcello Jori e Jerry Kramsky sferzò il fumetto italiano. Ma non è nemmeno di questo che voglio parlare. Voglio solo sottolineare alcune parti dell'articolo scritto da Valentina Manchia.
A cominciare dal sottotitolo: 
"A Bologna negli anni in cui si ripensava il comic book. E nasceva il graphic novel"
Poi, poco dopo la metà:
"L'obiettivo (del gruppo) è scardinare i meccanismi del comic book, dell'intrattenimento puro, di consumo e di massa, e trasformarlo dall'interno."
Ed infine, la roboante conclusione:
"L'immaginario di Valvoline, in rottura con il fumetto di massa, ha aperto la via a quello che oggi si chiama graphic novel. E che finalmente, come è giusto, trova posto nella narrativa, anche in libreria."
Ma che palle! Ancora questa assurda contrapposizione tra fumetto di massa e fumetto d'autore, tra comic book e graphic novel? Ancora il pregiudizio che il primo sia privo di qualità mentre il secondo ne abbia da vendere? Ancora il concetto che il fumetto d'edicola è per la massa mentre in libreria entra solo quello d'elite? Ma basta! Ma parlate italiano e usate la parola fumetto: l'unica che sia onesta e che abbia senso! 

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