domenica 4 maggio 2014

Principessa Mononoke, capolavoro anche grazie ad un software italiano


Principessa Mononoke è stato il film d'animazione che mi ha fatto innamorare di Hayao Miyazaki. Me lo passò molti anni fa un collega appassionato di manga e anime. "Ha fatto il record d'incassi nella storia del cinema giapponese" aggiunse. Ricordo che allora mi stupii che un cartone animato potesse aver raggiunto simili risultati. Nella mia testa, infatti, facevo un paragone con l'Italia, riflettendo amaramente sulla nostra arretratezza culturale. Il film è del 1997, da noi uscì, toccata e fuga nelle sale, nel 2000, tagliato e doppiato malamente in modo da renderlo adatto ad un pubblico infantile. Perché questo era ed è il pregiudizio dominante nel nostro paese: cartone animato equivale a prodotto per ragazzini. Per fortuna la Lucky Red non la pensa così e, dall'otto al quindici maggio, potremo ammirare nelle sale cinematografiche italiane la versione integrale di questo capolavoro.
Pagina99, nella sua edizione settimanale cartacea pagina99we (giornale molto interessante per i suoi approfondimenti e attento al mondo del fumetto e dell'animazione) dedica nel suo ultimo numero in edicola ben due articoli al ritorno nelle sale di questa fiaba per adulti. La storia, partorita dalla fantasia e dall'ingegno del maestro Miyazaki e realizzata dallo Studio Ghibli, non è affatto un film per bambini, anzi, è perfino vietato ai minori di cinque anni. Si tratta, infatti, di un lungometraggio in cui la violenza è ben presente, ma mai gratuita. Incarna il conflitto tra natura e tecnologia, uno dei temi più cari a Miyazaki. La prima è rappresentata da Mononoke (icona della simbiosi fra uomo e natura nella sua tipica raffigurazione a cavallo di Moro, la gigantesca lupa bianca che l'ha allevata), la seconda da Eboshi, la direttrice della fabbrica i cui fumi inquinano la foresta di cui Mononoke è principessa. Ma non ci sono giudizi da parte di Miyazaki. Non c'è il bene di una parte contro il male dell'altra: il facile manicheismo lasciamolo ai film Disney. Con il cinema di Miyazaki ci si diverte, ci si appassiona e si esce dalla sala con tanti stimoli in testa, con le rotelle lubrificate.



Il secondo articolo di Pagina99 mi sorprende perché racconta dell'azienda italiana di software che fornisce allo Studio Ghibli il suo prodotto migliore, Toonz, di computer grafica. Si tratta della Digital Video, che iniziò la collaborazione con la casa di produzione giapponese proprio con Principessa Mononoke. L'animation software licenziato dall'azienda romana riscontrò i favori e soddisfece gli alti standard qualitativi richiesti dallo Studio Ghibli. Da allora la sinergia continuò e si affinò sempre di più permettendo di mantenere quell'aspetto classico e fresco che hanno sempre i film di Miyazaki. Disegno a mano da un lato e alta tecnologia dall'altro: un connubio che rende unici anche dal punto di vista grafico i film del maestro nipponico. E per questo dobbiamo ringraziare qualche ingegnere italiano.

8 commenti:

  1. Anche per me questo è stato il primo film di Miyazaki! Prima di allora avevo visto solamente la serie di Conan senza manco sapere che c'era il Maestro Hayao dietro tutto...

    Film che mi ha particolarmente sorpreso positivamente, ero abituato a vedere lungometraggi d'animazione che in realtà sono musical a cartoni animati, con tante, troppe scene cantate senza necessità narrativa, soltanto per intrattenere dei bambini presunti scemi, interessati...
    Qui invece è tutta storia sena fronzoli inutili, per un film carico di significati, drammatico, magico, romantico, commovente...!

    Altro che Disney, altro che Peppa Pig!

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    1. Diglielo alle mamme e ai papà che continuano a propinare banali cartoni ai figli...

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    2. Quando posso senz'altro... Purtroppo spesso la risposta, risentita, è: "Che ne sai tu, che figli non ne hai?"
      Per fortuna conosco anche genitori ben più affini alle mie idee, che hanno iniziato a far vedere "Il mio vicino Totoro" e "Ponyo sulla scogliera" appena possibile, per poi passare ai lungometraggi dalle trame un po' più impegnate.

      Non credo di essere stato l'unico ad avere avuto una maestra delle elementari secondo la quale i cartoni animati vanno visti dai figli assieme a un genitore o a un adulto... I cartoni di oggi, invece, sembrano confezionati apposta per eliminare genitori e fratelloni da questo ruolo! Perché? Perché i grandi devono studiare o lavorare, non hanno tempo da dedicare a vedersi i cartoni animati coi figli... Premesso che i figli non glieli ha tirati appresso una cicogna di passaggio che non sapeva a chi meglio darli, ora i cartoni animati ne fanno a tutte le ore, quindi un adulto ha il diritto/dovere di non lasciare un bambino solo davanti alla tv, secondo me.

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    3. Condivido la tua analisi al 100%.
      La risposta che citi la ricevo anche io, pronunciata spesso da chi non ha argomenti. Rispondere sul merito è complicato per tanti...

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    4. "Prima di allora avevo visto solamente la serie di Conan senza manco sapere che c'era il Maestro Hayao dietro tutto..."

      Anche per me è stato così! XD Ricordo un servizio al Tg1. Mi affascinò l' ambientazione giappo-feudale. Poi nell' almanacco dell' avventura Bonelli lessi che era uscito in videocassetta e qualche mese dopo la comprai. Rimasi letteralmente sbalordito! Scene d' azione, caratterizzazione dei personaggi, ambientazione... e che durata! Avevo visto solo "Fantasia" che durava due ore! Di solito i film d' animazione occidentali non superavano l' ora e mezza!
      Non feci che vedermelo e rivedermelo! ^^
      Rimasi basito quando all' inizio dei titoli di testa lessi quel 1997 quando da noi era uscito nel 2000! °_O Vabbé che poi ho scoperto che gli altri titoli dello SG da noi erano inediti! XD
      Passando alle canzoni, secondo me dipende sempre. I classici Disney le hanno sapute ogni volta o quasi ben sfruttate per enfatizzare la narrazione e caratterizzare i personaggi. Dai 7 nani al genio di Aladdin passando per Merlino e Maga Magò. Un po meno effettivamente certi epigoni degli anni 90. XD
      Riguardo al manicheismo, certi villain sono ancora oggi ben riusciti grazie all' essere dei veri bastardi come la matrigna di Biancaneve, Crudelia de Mon, capitan Uncino, Jafar, Scar... XD e comunque pure loro hanno fatto film come "Red & Toby" e "Pocahontas".

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  2. Mi permetto di fare una piccola correzione riguardo il software Toonz, che ho scoperto solo di recente. Non é un software di CGi, ma serve per la gestione, in digitale, dell'animazione tradizionale. Su youtube diversi video che mostrano come funziona.
    Un abbraccio.

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    1. Grazie Giacomo per la precisazione!

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    2. Non conoscevo o ricordavo questo software! XD Praticamente la risposta italiana al CAPS della Disney-Pixar? XD

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