lunedì 28 luglio 2014

Ken Parker nel 1908


Il 22 luglio Mondadori Comics ha anticipato sulla sua pagina facebook due tavole del volume inedito, il cinquantesimo e ultimo, della collana settimanale Ken Parker. Il titolo di lavorazione è Un mondo nuovo. Sarà la storia che metterà la parola fine alle vicende passate di Lungo Fucile, integralmente riproposte secondo ordine cronologico dalla casa editrice milanese.
Nella prima tavola siamo sopraffatti da un senso di libertà (tanto mancata a Ken nei vent'anni precedenti): prateria, nuvole e uccelli nel cielo hanno un luogo definito, il Montana, e, soprattutto, una data precisa: il 1908.
Nella seconda la figura di un uomo a cavallo emerge lentamente da questo scenario. Ha il capo chino e tiene le briglia con il pugno sinistro. Nella terza vignetta alza la testa a mostrare un viso stanco e segnato dagli anni. Il volo degli uccelli ha attirato la sua attenzione e allora, quella figura che prima appariva affaticata, acquista energia e dinamismo imbracciando il fucile.



Diverse emozioni hanno suscitato dentro di me queste immagini mute disegnate da Ivo Milazzo. La prima è la commozione di vedere finalmente Ken libero, a cavallo, sulla sua terra. E' Invecchiato: Il volto mostra i segni del tempo, come accade per tutti noi. Giancarlo Berardi ha sempre inserito le avventure del suo personaggio all'interno di un tempo lineare, il nostro, quello della vita reale, e non in una bolla di eternità in cui spesso gli eroi dei fumetti vengono confinati. D'altronde l'autore ha dichiarato in un'intervista dell'anno scorso che:
"Ken è il mio alter ego, ha sempre avuto la mia età. Attraverso di lui guardavo me stesso, con i miei limiti, le mie utopie. Era una cassa di risonanza di quello che facevo o avrei voluto fare. Non aveva senso riprenderlo quarantenne."
Specificare l'anno me lo ha reso poi ancora più vicino. Nel 1908 tre dei miei nonni erano già nati, e la quarta sarebbe nata l'anno successivo. Potrà sembrare sciocco, ma è come se Ken fosse entrato nel tempo in cui hanno avuto origine le mie radici: almeno il livello di radici che ho conosciuto di persona. Ma sono le uniche che ho toccato con mano, che mi hanno raccontato della loro esistenza e dell'esistenza della generazione precedente, coeva a Ken. Una vita molto diversa da quella di Lungo Fucile per motivi geografici, storici e sociali, ma per altri assai simile.
Ken è entrato nel tempo dilatato della mia vita. Ken è ancora più vicino.
      

1 commento:

  1. Avrei preferito non vederle queste tavole, per la sorpresa. Spero che gli autori non postino più nulla.
    Quello che hai scritto è una figata. Una nota: quando mia bisnonna (nata nel 1898 e che morirà a 109 anni), mi raccontò in occasione del suo centesimo anno d'età della prima volta che vide un'automobile, mi disse che per strada tutti si chiedevano dove fossero i cavalli. E' per quel motivo lì che il "western" non può essere mai considerato veramente qualcosa d'altro da noi. Ciao. Roberto

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...