sabato 25 febbraio 2017

"Gli Sterminatori" o del Tex di Gian Luigi Bonelli e Galep


Gli sterminatori, il quinto albo della collana dei Romanzi a fumetti di Tex, è un tributo al suo creatore grafico, Aurelio Galeppini, in arte Galep, a cent'anni dalla sua nascita. La Sergio Bonelli Editore dedica ad uno dei suoi autori imprescindibili un volume elegante e rifinito, così come lo sono stati i quattro albi che lo hanno preceduto in questa serie: formato alla francese, cartonato, a colori su carta di pregio. La differenza la fanno però gli autori della storia, ovvero i due creatori di quel personaggio che ha fatto la fortuna della casa editrice milanese. Gian Luigi Bonelli aveva scritto questa storia per i disegni di Galep quasi cinquant'anni fa e il suo editore, il figlio Sergio, la aveva dapprima destinata ad una nuova collana che non vide mai la luce. L'idea iniziale era quella di pubblicare le cinquantuno tavole di cui si compone l'avventura, in un formato alla francese, ma i tempi non erano ancora maturi per una simile soluzione editoriale. Così venne dirottata sulla serie regolare e i lettori la poterono apprezzare sul numero 134, uscito a dicembre del 1971. Oggi la ritroviamo nel formato che più le si addice e per il quale era stata concepita, impreziosita dalla raffinata colorazione di Oscar Celestini.





La domanda che alcuni potrebbero porsi è quale sia il senso, al di là dell'omaggio a Galep, dell'aver inserito nei Romanzi a fumetti di Tex un'avventura già edita e, per lo più, fuori dalla regola che ha visto fino ad oggi pubblicate nella collana delle storie che raccontano la giovinezza e quindi la formazione del mito e della leggenda di Tex Willer. La costruzione leggermente più dinamica della tavola e qualche incastro fra le vignette non può essere l'unica risposta. Più osservo la copertina e mi soffermo sullo sguardo fiero di Tex e più mi convinco che questo albo e la sua storia, la sua sceneggiatura e i suoi disegni, rappresentino l'essenza di Tex. Nella classicità della trama c'è il nucleo di Tex: un corrotto agente indiano viola impunemente la legge consentendo ad un arrogante uomo d'affari di perpetrare una strage di bisonti nella riserva degli Utes. Le pelli degli animali sono l'unico interesse del mercante e dei suoi cacciatori, che lasciano imputridire la carne sotto il sole cocente dello Utah. Questo crimine compiuto contro gli indiani da parte di prepotenti che abusano della loro autorità non può lasciare indifferente Tex che interviene dapprima come abile stratega per bloccare la caccia, evitando inutili spargimenti di sangue e inevitabili ritorsioni nei confronti degli Utes, e poi sostituendosi alla legge, anzi esprimendola attraverso i propri cazzotti, quando si trova davanti l'agente indiano e il mercante. In quei lunghi istanti Tex incarna la legge, emette la sentenza e applica immediatamente la pena a suon di cazzotti, intimando ai due criminali di sparire da quei luoghi per evitare di finire sotto un metro di terra fresca. Questo è Tex. E solo Gian Luigi Bonelli lo sa far recitare in questo modo inimitabile, anche perché Tex e Gian Luigi sono in fonso la stessa persona. E solo Galep sa conferire al volto di Tex quell'espressione giusta e implacabile che non lascia scampo ai fuorilegge, che rassicura chi subisce un torto e che avvince i lettori.
Nei Romanzi a fumetti di Tex, la collana texiana più sperimentale, questa classica avventura rappresenta un faro che illumina i quattro albi che l'hanno preceduta e tutti quelli che la seguiranno, attraverso l'espressione chiara e genuina dei canoni con i quali si scrive e si disegna una storia di Tex Willer.

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